Nei pazienti oncologici la nutrizione svolge un ruolo importante, la valutazione nutrizionale infatti è effettuata dal momento della diagnosi e viene ripetuta ad intervalli definiti, in quanto una malnutrizione può complicare un trattamento preoperatorio e un eventuale intervento chirurgico.
La consulenza nutrizionale tiene conto dell’apporto calorico di cui il paziente necessita, ai suoi gusti e abitudini alimentari e alla presenza di sintomi e/o effetti collaterali in grado di modificare lo stato nutrizionale.
Generalmente un aumento di peso viene interpretato in modo positivo dal paziente oncologico e dai familiari ma condizioni di sovrappeso o obesità possono in realtà influenzare negativamente l’evoluzione della patologia oncologica, attraverso una minore efficacia di alcune terapie. L’aumento e la perdita di peso possono essere influenzati dal microbiota intestinale, perché una variazione della sua composizione cambia il dispendio energetico, la sazietà e il senso di fame del paziente. Questo fattore può anche interagire con il suo sistema immunitario e la mucosa intestinale.
Le nuove tecniche molecolari hanno permesso di identificare le specie batteriche presenti negli individui sani e quelli affetti dal CRC (cancro al colon-retto). La dieta può avere effetti benefici sulla salute umana proprio attraverso il microbiota e, in pazienti affetti dal CRC, le fibre alimentari favoriscono la sintesi da parte dei microorganismi di metaboliti che sono antiproliferativi e anti carcinogeni.
Quindi questo è un esempio di come la dieta, interagendo con il microbiota, può avere un ruolo determinante nella riabilitazione dei pazienti oncologici.
Autrici: Sara Pacconi e Chiara Badalucco
Fonte: Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2682_allegato.pdf